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venerdì 30 novembre 2018

Visita didattica al Frantoio dei Fratelli Vieste.


Il 29 novembre di quest’anno (2018), i bambini della III E hanno visitato il Frantoio dei Fratelli Vieste.


L'Oleificio F.lli Vieste è un frantoio oleario nato più di 30 anni fa. 


Qui i bambini hanno potuto comprendere quali sono le tecniche di coltura e di estrazione dell'olivo e come queste tecniche sono state tramandate di generazione in generazione.

Nel video i momenti della visita si alternano ai momenti di gioco.




I nostri lapbook: Lucy, la prima donna.


Il lapbook è un insieme dinamico e creativo di materiali che rientra nella sfera del learning by doing (imparare facendo), in cui l’alunno è al centro del proprio apprendimento. Nello specifico, si tratta della costruzione di cartellette di cartoncino di diverse dimensioni e formati che servono per contenere tutti gli elementi realizzati su un argomento. Questi elementi consistono in disegni, fotografie, brevi descrizioni, ecc., che andranno poi a costituire – posizionati all’interno del lapbook – dei minibook di diversi formati, da consultare per ripassare e consolidare le nozioni, arricchire man mano che lo studio procede, personalizzare come meglio si crede…
L’obiettivo finale è quello di realizzare una mappa tridimensionale e interattiva di ciò che si è studiato e appreso, mediante un lavoro concreto e personalizzato.
 
Il disegno di Diletta (3a D).

Lo scheletro di Lucy (Diletta, 3a D).

Il 24 novembre del 1974, in Africa, torna alla luce lo scheletro della più antica antenata dell’umanità. Da allora Lucy non ha smesso di stupire e commuovere il mondo interno. Questa è la sua storia.


La storia. Era il 24 novembre 1974 quando vennero scoperti i resti di Lucy, l'ominide più noto mai ritrovato e vissuto 3,2 milioni di anni fa. Era alta circa un metro e pesava probabilmente 25 kg.
L’australopiteco Lucy è la "nostra bisnonna". È l'ominide più famoso mai ritrovato e la sua scoperta - 41 anni fa - è stata fondamentale (ma non risolutiva) per disegnare l'evoluzione della nostra specie.
Gli studiosi si trovarono di fronte lo scheletro più completo di un antenato umano antico di oltre 3 milioni di anni: ben 52 ossa, tra le quali le ossa degli arti, la mandibola, alcuni frammenti del cranio, costole, vertebre e soprattutto il bacino, che permise di capire che si trattava di una femmina. La sera stessa, riuniti intorno al fuoco i paleoantropologi le diedero un nome: la chiamarono Lucy, prendendo spunto da una delle canzoni che nell'accampamento venivano ascoltate di più: Lucy in the sky with diamonds, dei Beatles.
Lo scheletro fossile di Lucy manca delle estremità inferiori, ma le ossa delle gambe e il bacino dimostrano che la stazione eretta era acquisita già 3,2 milioni di anni fa (è questa la datazione eretta dello scheletro): gli ominidi si muovevano quasi sempre in quella posizione, non solo per alcuni tratti.
Come si è evoluta. Due milioni e mezzo di anni fa, gli afarensis si divisero in specie diverse. «Alcuni», spiega Johanson, «scelsero una dieta vegetariana, sviluppando denti robusti. Altri preferirono una dieta onnivora, ricca di carne. Mandibole e denti ebbero così meno da masticare (a parità di volume la carne nutre più dei vegetali) e rimpicciolirono. In compenso crebbe la scatola cranica. E con essa il cervello». Anche perché, per rompere le ossa e ricavare il nutriente midollo in esse contenuto, questi nipoti di Lucy inventarono i primi attrezzi di pietra.
 
I lapbook dei bambini: 



sabato 10 novembre 2018

Robotica educativa in IIID e IIIE (10.11.2018).




Studiare e applicare la robotica robotica  educativa non è importante soltanto per imparare a costruire o ad usare i robot, ma anche per imparare un metodo di ragionamento e sperimentazione.



La robotica educativa  promuove le attitudini creative  degli studenti, nonchè la loro capacità di comunicazione, cooperazione e lavoro di gruppo.



Lo studio della robotica educativa può favorire negli studenti un atteggiamento di interesse e di apertura anche verso le classiche materie di base come la matematica e l’italiano. Si tratta quindi di indirizzare i ragazzi ad un nuovo metodo di studio  basato sui concetti di problem solving e sul learn by doing.


Robotica educativa in IIIE.



La robotica educativa e il coding stanno diventando strumenti molto importanti della didattica e come tale stanno rivoluzionando l’insegnamento e l’apprendimento nelle scuole di tutto il mondo.
La robotica a scuola  è apprendimento e insegnamento della roboticaapprendimento con la robotica,  apprendimento attraverso la robotica.
L’apprendimento della robotica  è l’apprendimento delle basi della robotica, di quello che c’è alla base del funzionamento di un androide: la meccanica, l’elettronica, i fondamenti della programmazione. Il robot in questo caso è lo strumento per imparare attraverso attività pratiche com’è fatto e come funziona un robot.
Ma insieme a questo, la robotica a scuola  può essere anche occasione per imparare “altro”, attraverso i robot.
La robotica educativa, infatti, può diventare  l’occasione per l’acquisizione di competenze trasversali, come la capacità di risolvere i problemi (pensiero computazionale) lo sviluppo di facoltà cognitive e sociali, la capacità di pianificazione, lo sviluppo dello spirito critico, lo sviluppo della personalità e dell’autostima.
La robotica a scuola  è un impegno di gruppo. I gruppi sono composti in genere da 3-4 studenti che lavorano insieme, aiutati dall’insegnante o dall’animatore digitale nel raggiungimento di un risultato. E da un esercitazione all’altra la difficoltà e l’impegno gradualmente aumentano.
L’utilizzo dei robot in classe  può trovare una quantità di applicazioni infinite.