Il
29 novembre di quest’anno (2018), i bambini della III E hanno
visitato il Frantoio dei Fratelli Vieste.
L'Oleificio
F.lli Vieste è un frantoio oleario nato più di 30 anni fa.
Qui i bambini hanno potuto comprendere quali sono le tecniche di coltura e di estrazione dell'olivo e come queste tecniche sono state tramandate di generazione in generazione. Nel video i momenti della visita si alternano ai momenti di gioco.
Il
lapbook è un insieme dinamico e creativo di
materiali che rientra nella sfera del learning by doing (imparare
facendo), in cui l’alunno è al centro del proprio apprendimento.
Nello specifico, si tratta della costruzione di cartellette
di cartoncino di diverse dimensioni e formati che servono per
contenere tutti gli elementi realizzati su un argomento. Questi
elementi consistono in disegni, fotografie, brevi descrizioni, ecc., che
andranno poi a costituire – posizionati all’interno del lapbook –
dei minibook di diversi formati, da consultare per ripassare e
consolidare le nozioni, arricchire man mano che lo studio procede,
personalizzare come meglio si crede…
L’obiettivo finale è quello di realizzare una mappa
tridimensionale e interattiva di ciò che si è studiato e
appreso, mediante un lavoro concreto e personalizzato.
Il disegno di Diletta (3a D).
Lo scheletro di Lucy (Diletta, 3a D).
Il
24 novembre del 1974, in Africa, torna alla luce lo scheletro della
più antica antenata dell’umanità. Da allora Lucy non ha smesso di
stupire e commuovere il mondo interno. Questa è la sua storia.
La
storia. Era il 24 novembre 1974 quando vennero scoperti i resti
di Lucy, l'ominide più noto mai ritrovato e vissuto 3,2 milioni di
anni fa. Era alta circa un metro e pesava probabilmente 25 kg.
L’australopiteco
Lucy è
la "nostra bisnonna". È l'ominide più famoso mai
ritrovato e la sua scoperta - 41 anni fa - è stata fondamentale (ma
non risolutiva) per disegnare l'evoluzione della nostra specie.
Gli
studiosi si trovarono di fronte lo scheletro più completo di un
antenato umano antico di oltre 3 milioni di anni: ben 52 ossa, tra le
quali le ossa degli arti, la mandibola, alcuni frammenti del cranio,
costole, vertebre e soprattutto il bacino, che permise di capire che
si trattava di una femmina. La sera stessa, riuniti intorno al fuoco
i paleoantropologi le diedero un nome: la chiamarono Lucy, prendendo
spunto da una delle canzoni che nell'accampamento venivano ascoltate
di più: Lucy
in the sky with diamonds,
dei Beatles.
Lo
scheletro fossile di Lucy manca delle estremità inferiori, ma le
ossa delle gambe e il bacino dimostrano che la stazione eretta era
acquisita già 3,2 milioni di anni fa (è questa la datazione eretta
dello scheletro): gli ominidi si muovevano quasi sempre in quella
posizione, non solo per alcuni tratti.
Come
si è evoluta. Due milioni e
mezzo di anni fa, gli afarensis si
divisero in specie diverse. «Alcuni», spiega Johanson, «scelsero
una dieta vegetariana, sviluppando denti robusti. Altri preferirono
una dieta onnivora, ricca di carne. Mandibole e denti ebbero così
meno da masticare (a parità di volume la carne nutre più dei
vegetali) e rimpicciolirono. In compenso crebbe la scatola cranica. E
con essa il cervello». Anche perché, per rompere le ossa e ricavare
il nutriente midollo in esse contenuto, questi nipoti di Lucy
inventarono i primi attrezzi di pietra.
Studiare
e applicare la robotica
robotica educativa
non è importante soltanto per imparare a costruire o ad usare i
robot, ma anche per imparare
un metodo di ragionamento
e sperimentazione.
La
robotica
educativa promuove
le attitudini
creative degli
studenti, nonchè la loro capacità
di comunicazione,
cooperazione e
lavoro
di gruppo.
Lo
studio della robotica
educativa può
favorire
negli studenti un atteggiamento di interesse e di apertura anche
verso le classiche materie di base come la matematica
e
l’italiano.
Si tratta quindi di indirizzare i ragazzi ad un nuovo
metodo di studio basato
sui concetti di problem
solving e
sul learn
by doing.
La
robotica educativa e il coding stanno
diventando strumenti molto
importanti della didattica e come tale stanno
rivoluzionando l’insegnamento e l’apprendimento nelle scuole di
tutto il mondo.
La
robotica
a scuola è
apprendimento e insegnamento
della robotica, apprendimento
con
la robotica, apprendimento
attraverso
la robotica.
L’apprendimento
della robotica è
l’apprendimento delle basi
della robotica,
di quello che c’è alla base del funzionamento di un androide:
la meccanica, l’elettronica, i fondamenti della programmazione. Il robot in
questo caso è lo strumento per imparare attraverso attività
pratiche com’è fatto e come funziona un robot.
Ma
insieme a questo, la robotica
a scuola può
essere anche occasione per imparare “altro”, attraverso i robot.
La
robotica
educativa, infatti,
può diventare l’occasione
per l’acquisizione di competenze trasversali, come la capacità di
risolvere i problemi (pensiero
computazionale)
lo sviluppo di facoltà cognitive e sociali, la capacità di
pianificazione, lo sviluppo dello spirito critico, lo sviluppo della
personalità e dell’autostima.
La
robotica
a scuola è
un impegno di gruppo. I gruppi sono composti in genere da 3-4
studenti che lavorano insieme, aiutati dall’insegnante o
dall’animatore digitale nel
raggiungimento di un risultato. E da un esercitazione all’altra la
difficoltà e l’impegno gradualmente aumentano.
L’utilizzo
dei robot
in classe può
trovare una quantità di applicazioni infinite.