Il lapbook di Cristiana (4D), pag 1 |
Cari
bambini,
devo
farvi i miei complimenti.
Anche
se la situazione non è facile, voi state dimostrando resilienza,
capacità di adattamento, creatività (quella non vi manca mai),
leggerezza (che non significa superficialità), energia e positività.
Ai
miei occhi siete come l'aquilone di Giovanni Pascoli, che il sommo
poeta scrisse nel lontano 1907. Ecco alcuni versi:
che non c'è scuola. Siamo usciti a schiera
tra le siepi di rovo e d'albaspina.
Or siamo fermi: abbiamo in faccia Urbino
ventoso: ognuno manda da una balza
la sua cometa per il ciel turchino.
Ed ecco ondeggia, pencola, urta, sbalza,
risale, prende il vento; ecco pian piano
tra un lungo dei fanciulli urlo s'inalza.
S'inalza; e ruba il filo dalla mano,
come un fiore che fugga su lo stelo
esile, e vada a rifiorir lontano.
S'inalza; e i piedi trepidi e l'anelo
petto del bimbo e l'avida pupilla
e il viso e il cuore, porta tutto in cielo.
Anche
voi siete come l'aquilone di Pascoli, che si alza quando il vento è
contrario, e non quando è a favore. Con questa metafora desidero
dirvi che state facendo davvero un ottimo lavoro. Non sto parlando
solo di didattica, ma della “scienza della vita” . Mi riferisco
all’energia prorompente con cui state vivendo una situazione così
nuova, difficile e delicata.
Intanto
state sperimentando che anche l’universo tecnologico ci aiuta a
sentirci meno soli. State imparando il valore dell’attesa, della
speranza, ma anche della solidarietà condivisa o della forza di un
sorriso. Bravi, bambini, sono davvero orgogliosa di voi.
Il lapbook di Cristiana, pag 2 e pag 3.
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