L’attenzione si può definire come un processo cognitivo che permette di selezionare gli stimoli di
interesse rispetto ad altri per favorirne l’apprendimento.
Le
abilità attentive non sono uguali per tutti. Chi meglio di
un’insegnante può affermare quanto questo sia vero, e quanto sia
difficile riuscire ad insegnare nel rispetto delle esigenze di ogni
singolo alunno del gruppo classe? Basta pensare che l’attenzione di
un bambino di 9 anni, indicativamente varia da un minimo di 18 minuti, ad un massimo di 45 minuti, ed è influenzata da numerosi
fattori che possiamo distinguere in:
- Personali come la predisposizione fisiologica, per cui alcuni bambini riescono a mantenere più a lungo l’attenzione rispetto ad altri, o l’emotività in cui una preoccupazione eccessiva può ridurre drasticamente la capacità di prestare attenzione;
- Ambientali ad esempio la presenza di elementi distrattori nell’ambiente, che tendono ad essere accattivanti per i bambini e li distraggono dalle attività più importanti.
Questi
aspetti sono fondamentali per capire quanto sia fondamentale e
doveroso operare uno sforzo per garantire la condizione ottimale
durante lo svolgimento delle lezioni.
A
tal proposito possiamo individuare alcuni esercizi, applicabili in
ambito scolastico, che aiutano i bambini a mantenere alta
l’attenzione, nel tempo. Ecco i link:
- https://drive.google.com/file/d/1DTqvrQFcKMgnqniFPsKN_UkpMh4l9bxv/view?usp=sharing
- https://drive.google.com/file/d/1B4SXJfyTC01iF2DN-W6du4nkdwvp9yeh/view?usp=sharing
- https://drive.google.com/file/d/1E-OWBI__fB-_uNQHFiskq_QsqtPk8brP/view?usp=sharing
- https://drive.google.com/file/d/1LPJ7bGzjq05H3SGhhcGh2C8HVNepOcyn/view?usp=sharing
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