mercoledì 25 marzo 2020

Lettera ai miei bambini.



Il lapbook di Cristiana (4D), pag 1


Cari bambini,

devo farvi i miei complimenti.
Anche se la situazione non è facile, voi state dimostrando resilienza, capacità di adattamento, creatività (quella non vi manca mai), leggerezza (che non significa superficialità), energia e positività.
Ai miei occhi siete come l'aquilone di Giovanni Pascoli, che il sommo poeta scrisse nel lontano 1907. Ecco alcuni versi:

(…) sì, gli aquiloni! E' questa una mattina
che non c'è scuola. Siamo usciti a schiera
tra le siepi di rovo e d'albaspina.

Or siamo fermi: abbiamo in faccia Urbino
ventoso: ognuno manda da una balza
la sua cometa per il ciel turchino.

Ed ecco ondeggia, pencola, urta, sbalza,
risale, prende il vento; ecco pian piano
tra un lungo dei fanciulli urlo s'inalza.

S'inalza; e ruba il filo dalla mano,
come un fiore che fugga su lo stelo
esile, e vada a rifiorir lontano.

S'inalza; e i piedi trepidi e l'anelo
petto del bimbo e l'avida pupilla
e il viso e il cuore, porta tutto in cielo.


Anche voi siete come l'aquilone di Pascoli, che si alza quando il vento è contrario, e non quando è a favore. Con questa metafora desidero dirvi che state facendo davvero un ottimo lavoro. Non sto parlando solo di didattica, ma della “scienza della vita” . Mi riferisco all’energia prorompente con cui state vivendo una situazione così nuova, difficile e delicata.
Intanto state sperimentando che anche l’universo tecnologico ci aiuta a sentirci meno soli. State imparando il valore dell’attesa, della speranza, ma anche della solidarietà condivisa o della forza di un sorriso. Bravi, bambini, sono davvero orgogliosa di voi.

Il lapbook di Cristiana, pag 2 e pag 3.

Il lapbook di Samuele.



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