martedì 21 aprile 2020

Il detective Lorenzetti.


Cari bambini, vi propongo un gioco nuovo. Bisogna capire chi ha deturpato l'affresco conservato nel Palazzo di Cnosso.






Un cruciverba interattivo sui Cretesi.

Un cruciverba interattivo da svolgere online (anche con un aiutino), per ripassare in modo divertente le civiltà studiate in storia quest'anno. 






ECCO IL LINK PER GIOCARE http://crossword.info/maestrofabio/civiltantiche

Questo, invece, è il link per aprire la versione cartacea
https://drive.google.com/file/d/1XgTGaW3YYUMQoeNExwhYsTz6DRi3lXBS/view?usp=sharing

venerdì 3 aprile 2020

Il metodo Feuerstein: l'organizzazione dei puntini.


"E’ meglio una testa ben fatta
che una testa ben piena"
(M. Montaigne)



Chi è Reueven Feuerstein.
Nato nel 1921 in Romania da una famiglia ebrea, durante la sua lunga vita ha vissuto soprattutto in Israele, dove si è trasferito dopo essere sopravvissuto alla shoah. Come da lui dichiarato, si è occupato da sempre di apprendimento ed educazione: è proprio dopo la fine della seconda guerra mondiale che, ricevendo l’incarico di occuparsi all'educazione degli adolescenti sopravvissuti alle persecuzioni razziali. Si trattava, per la maggior parte, di orfani, appartenenti a varie culture, provenienti da numerosi paesi europei e africani, i quali, a causa delle terribili esperienze vissute, presentavano carenze cognitive molto simili a quelle dei soggetti affetti da insufficienze mentali.
Fu proprio a partire dagli studi sugli adolescenti che Feuerstein e i suoi collaboratori misero a punto un programma di intervento cognitivo (PAS), diventato noto nel mondo come metodo Feuerstein.

Il potenziamento cognitivo.
Il metodo Feuerstein mira al potenziamento delle abilità cognitive dell’individuo, basandosi sul principio che l’intelligenza è una capacità che si può sviluppare e potenziare. Per far sì che questo potenziamento avvenga, però sono necessarie delle esperienze di Apprendimento Mediato, ovvero stimoli che vengono filtrati attraverso l’aiuto dell’adulto (mediatore), in modo tale che il bambino non abbia un apprendimento passivo, ma bensì attivo.
L’apprendimento, per Feuerstein, non avviene attraverso uno stimolo che si incontra e che genera una risposta, ma avviene attraverso un terzo elemento che è la mediazione, di cui si fa portatore l’adulto. Per fare questo, il mediatore quindi non lavora su contenuti specifici (come storia, geografia, matematica), ma sui processi di apprendimento necessari per imparare questi contenuti (si focalizza l’attenzione non sul “cosa” si impara, ma sul “come” si impara), in modo tale da poter utilizzare queste conoscenze sia in ambito scolastico (per lo studio e per i compiti), sia nelle svariate occasioni che la vita propone (metacognizione).

Gli esercizi con carta e matita.
Per potenziare la mente si utilizzano strumenti “carta-matita" che aiutano a processare le informazioni attraverso il potenziamento delle funzioni cognitive. Strumenti come ”Organizzazione di Punti” favoriscono l’apprendimento del comportamento di pianificazione e dei processi di analisi e sintesi.

Imparare ad imparare.
Il metodo Feuerstein non mira solo al potenziamento delle abilità cognitive del bambino: lo aiuta ad acquisire un metodo di studio.
Uno dei maggiori problemi dei genitori è aiutare i propri figli nello studio e nei compiti a casa. Il problema è che i ragazzi spesso mancano di metodo e quindi lavorano molte ore per ottenere risultati minimi. 
Il metodo Feuerstein è nato proprio per migliorare il metodo di studio del bambino e può apportare notevoli miglioramenti non solo nelle specifiche situazioni di difficoltà ma a tutti i ragazzi (e anche agli adulti!).
Impara ad imparare!”, questo è il nostro motto quando parliamo dei compiti e dello studio assegnato ai bambini. Perché sapere come affrontare lo studio e i compiti non è sempre una cosa scontata, è un’attività complessa che richiede l’utilizzo di più abilità cognitive (attenzione, memoria, pianificazione, ecc). Per questi motivi è necessario istruire i bambini ad imparare ad apprendere. Il metodo Feuerstein raggiunge pienamente questi obiettivi, aiutando i bambini e i ragazzi a diventare persone ad alto funzionamento mentale.
Ecco le prime tre schede sull'organizzazione dei punti. Vediamo chi arriva all'ultima.
3) https://drive.google.com/file/d/17blqJaUMZYzcljfHzqlk_j5WQYZjlIZs/view?usp=sharing




mercoledì 1 aprile 2020

La leggenda del pesce d'aprile.


Vi siete mai chiesti perché il primo aprile c'è la tradizione di fare scherzi per poi esclamare "pesce d'aprile?

Le origini.
Le origini del pesce d'aprile non sono certe, anche se sono state proposte diverse teorie. Prima dell'adozione del calendario Gregoriano, nel 1582, il Capodanno era celebrato tra il 25 marzo (la vecchia data dell'equinozio di primavera) e il 1 aprile. Una delle ipotesi più accreditate vuole dunque che, a seguito del cambiamento di calendario, non tutti si abituarono alla modifica e vennero quindi additati come gli sciocchi d'aprile”. Da qui l'origine burlesca dell'1 aprile.

La leggenda.
La leggenda vuole che molti francesi, contrari a questo cambiamento o semplicemente sbadati, continuassero a scambiarsi regali tra marzo e aprile, festeggiando il Capodanno come ai vecchi tempi. Dei burloni iniziarono così, per sbeffeggiarli, a consegnar loro regali assurdi o vuoti durante feste inesistenti. Nel regalo vuoto si poteva trovare un biglietto con scritto poisson d'avril: pesce d'aprile, in francese.

In Italia.
In Italia l'usanza dell'1 aprile è recente: risale agli anni tra il 1860 e il 1880. La prima città ad accogliere l'abitudine francese fu Genova, dove la passione per gli scherzi d'aprile sbarcò nel suo porto così vivace. La tradizione si radicò prima tra i ceti medio-alti, poi prese piede anche tra il resto della popolazione.
Già ma il nome... Cosa c’entrano i pesci? Anche per questo c’è una spiegazione ed è che i pesci abboccano facilmente all’amo. Come le vittime delle burle “abboccano” facilmente alla presa in giro.

In Scozia il pesce d'aprile dura due giorni, nel secondo, il Taily Day, ci si diverte ad attaccare sulla schiena dei malcapitati (sciocchi o gawls) un cartello con la scritta "Kick me!" che significa “Dammi un calcio!”.

Ecco alcuni lavoretti che potrete realizzare con facilità.